Un’antica leggenda narra che durante l’Età dell’Oro un maestro molto saggio insegnò ai propri discepoli come mettere in pratica il detto: «Chi conosce se stesso conosce Dio».
Col tempo gli allievi appresero a conoscere a fondo la loro geografia interiore e a fronteggiare le insidie della falsa personalità. Si svilupparono psicologicamente e spiritualmente, svincolandosi dalla loro vecchia identità dominata dalla paura e dal desiderio. Compresero, insomma, come separare la buccia dalla polpa.
Questa loro comprensione, con l’andare del tempo, si riverberò su un ben più ampio orizzonte: cominciò a propagarsi tra gli uomini un’armonia a livello sociale e individuale. Il mondo, grazie alla rinnovata capacità d’introspezione degli individui, cominciò a rivitalizzarsi spiritualmente e la serenità cominciò a dominare sovrana tra i popoli.
Tale vivificazione e pace tra gli uomini destò grande apprensione e inquietudine all’inferno. Così tutte le legioni infernali si radunarono per cercare di correre ai ripari.
Dopo varie discussioni e assemblee, stabilirono di spacciare negli ambienti religiosi l’idea che alla base degli insegnamenti del maestro saggio vi fosse un intento diabolico. «In tal modo», così stabilirono le legioni infernali, «gli uomini torneranno ad aver timore di scrutarsi nella propria interiorità. Si chiuderanno a riccio su sterili dogmi religiosi stabiliti dall’autorità. Come ciechi crederanno che la ripetizione mnemonica di rigide formule, senza il vaglio del cuore, costituisca l’essenza della religiosità. Come automi torneranno a inchinarsi a una fede meccanica mossa dall’inerzia e per loro sarà cosa superflua la conoscenza di se stessi. Ecco come si ricostituirà tutta la nostra potenza!».
Da allora, dopo che il diabolico tentativo fu messo a segno, le legioni infernali continuano a prosperare e a vivere sugli allori.
(Da: “Il dito e la luna”, Gianluca Magi) – Gianluca Magi – Macrolibrarsi – Gianluca Magi – Amazon