“Quando smetto di pretendere di comprendere ciò che accade, aver bisogno di quella o quell’altra situazione, che questo o quello non avrebbe dovuto capitarmi, quando divento umile, senza pretesa di sapere ciò che è giusto o no, per me o il mondo, un ascolto si attua. Questo ascolto è il sacro stesso, la spiritualità stessa.”
“Bisogna saper lasciar morire l’avvenimento nel silenzio. Questa estrema povertà in cui non si trattiene niente, in cui non si è niente, è ricchezza suprema.”
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“Posso davvero dire sì ad una situazione, senza alcun pensiero di sottofondo? Non chiedere ad essa qualcosa, ma veramente dire sì. Quando dite sì, siete pronti a lasciare tutto. Cosa ne è allora della vostra identità? Perché allora non siete più niente, più nessuno…Un ego non può dire sì.
Nel sì, non c’è spazio per la sicurezza. In un sì, non c’è che vacuità, apertura, accettazione.”
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“Ogni volta che qualcosa mi aggredisce, dico grazie. Guardo e vedo che sono io che mi aggredisco pensando che dovrei essere trattato diversamente. Smetto di aggredirmi e guardo di nuovo: vedo che si tratta di un regalo affinché io mi liberi della mia propria aggressione. Tutto ciò che ci aggredisce, è un regalo per mostrarci le nostre paure. Lì c’è veramente creatività, azione.”
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“Quando mi rendo conto, ad ogni istante, della ricchezza della vita, non ho più bisogno di fare delle fotografie. La gioia è nell’ istante. L’ istante dopo, la situazione è finita, morta, non esiste più. La gioia è sempre là, è la sola maniera creativa di vivere. Non c’è niente davanti a me né dietro. Non ho bisogno d’inventarmi una vita, è la paura che crea il bigliettino da visita. Il vero biglietto è la situazione dell’istante. Le caratteristiche compaiono e spariscono senza lasciare tracce psicologiche. Se comprendete questo profondamente, gli psicologi vanno in pensione e le nozioni di sforzo, di lasciar andare e di sviluppo personale ritornano al museo della paura. Respirate un po’; non abbiate paura della vita. Nel vostro ascolto tutto si compie, niente da trattenere né da lasciare.”
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“Non c’è che emozione nella vita. Vivete con questa emozione chiaramente. Non siete nell’emozione: l’emozione è in voi. Lasciate che la tristezza, la paura, l’avidità, il desiderio vi visitino. È una carezza, qualcosa che si libera. Ma non c’è tecnica, scopo. C’è ciò che si compie ad ogni istante, quando non si rovina questo istante volendo avere successo.”
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Voi colpite a destra e a manca tutto ciò che ostacola il vostro miserabile progetto. Essere senza progetto, ecco il grande progetto! La non azione, è la vera azione: tutto è possibile. Tutte le arti provengono da questa non azione. La rapidità, la potenza, la bellezza, tutto questo proviene dalla non azione.
– Eric Baret –