Patanjali è vissuto tra l’800 e il 300 a.C. (la data non e’ certa) ed ha fatto il primo tentativo di riassumere gli insegnamenti Yoga. Egli è partito da una base filosofica che ci dà una classificazione delle strutture del mondo tanto materiale che spirituale. Non crede che la sola conoscenza metafisica possa portare l’uomo alla liberazione, ma ritiene necessarie anche una tecnica di ascesi e una di Meditazione.
Quindi è necessario arrivare a controllare e gestire l’attività mentale, e a questo si arriva attraverso una tecnica psico-fisiologica che possa sostituire al normale stato di coscienza uno stato di comprensione e di identificazione della realtà metafisica. In pratica, per liberarci dall’ignoranza, dagli errori nella conoscenza e dalle sofferenze che ne derivano, è necessario percorrere gli otto stadi del Rajayoga, come descritto negli Yogasutra: requisiti morali, requisiti disciplinari, posizioni fisiche, controllo della respirazione, controllo delle emozioni, concentrazione, Meditazione, arresto dell’attività mentale e raggiungimento dell’illuminazione. In pratica lo Yogi si libera dagli ostacoli di questa vita per tornare alla condizione originaria che è divina.
(Da: Meditazione per tutti, Franca Silvani)
– Patanjali (amazon)
– Mente, corpo e spirito (amazon)
– Meditazione e focalizzazione (amazon)
– Meditazione (macrolibrarsi)
– Fonte