Non possiamo presumere che una madre convenzionale produca figli anticonformisti –sarebbe come dire che un figlio o una figlia anticonformisti producono madri convenzionali –, né che una madre eccentrica o confusionaria produca figli normali.
Come riferiscono i ricercatori, figli di ogni genere nascono da madri di ogni genere. Non è possibile legare insieme le due generazioni con un bel nodo senza sfilacciature. Madri e figli possono pregare ad altari molto diversi e servire dèi molto diversi, anche se vivono tutto il giorno nella stessa casa. Per quanto vicini fisicamente, possono avere destini incommensurabilmente distanti.
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E Tina Turner racconta: «Non ho mai ricevuto amore né da mia madre né da mio padre, nemmeno all’inizio … Alienazione, rifiuto: non conoscevo queste parole, sapevo soltanto che con mia madre non riuscivo a comunicare … È stato questo il mio inizio. Non avevo nessuno, nessun retroterra sicuro, perciò ho dovuto … scoprire la mia missione nella vita.
Se la madre le trascurava, il loro daimon non le abbandonò, si dimostrò anzi il vero «retroterra sicuro» della loro vita. Infatti, era la solitudine ciò di cui Barbara McClintock e Edna St. Vincent Millay avevano bisogno per la loro vocazione, e l’essere trascurata e abbandonata ciò che occorreva perché Tina Turner scoprisse la propria.
La loro ghianda aveva evidentemente scelto madri di quel tipo per fornire a loro, bambine, l’ambiente adatto.
Sia che il soggetto delle loro biografie abbia ricevuto sostegno dalla madre (Casals, Wright, Roosevelt), sia che abbia avuto divergenze con la madre (Lukács, Arbus, Strawinskij), oppure sia stato trascurato dalla madre (McClintock, Millay, Turner), i biografi tendono a proiettare sulla Madre una grandezza mitica, confondendo il potere della sua immagine archetipica con la forza della ghianda individuale.
(Da: “Il codice dell’anima”, James Hillman)
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